School Times: il giornale dei ragazzi stefanaconesi

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Anna Bartalotta IV F, liceo scientifico "G. Berto" Vibo Valentia (2009)

Zanardelli e le lande deserte

(1° premio Fondazione Carical - “Incontro con l’autore”)

 

"LA CAROVANA Zanardelli", romanzo scaturito dall'abile penna di Giuseppe Lupo, narra l'aspra realtà che accomuna non solo la Lucania ma tutto il popolo meridionale tramite il viaggio effettuato dall'allora Presidente del Consiglio Zanardelli nelle alpestri regioni della Basilicata.

Sono le foto dell'alpina, la macchina fotografica di Tino Robilante, che hanno immortalato il percorso di un uomo anzi, il percorso di un popolo oppresso da secoli da atroci piaghe: la povertà, la disperazione, l'emigrazione.

E così il treno da mille e una notte lascia la ricchezza per addentrarsi nelle "lande deserte". Quale palcoscenico migliore delle montagne che iniziano a colorarsi d'autunno, sottolineando la malinconia del popolo lucano costretto a vivere un'esistenza di subalternità e di miseria. Ma ecco che, dopo una tempesta, si intravede il primo raggio di sole: l'arrivo del Primo Ministro. Tutti ad accogliere l'onorevole: braccianti, artigiani, avvocati in frac e una lunga processione di autorità con i loro cappelli a cilindro che svettano tra la gente "come fumaioli di piroscafi attraccati alla banchina". Discorsi, promesse, strette di mano, accompagnati dalla musica della banda Diamante, illudono i protagonisti di un mondo basato sulla superstizione, sul "demone della fantasia". Il viaggio presidenziale, considerato una meraviglia del mondo, viene accolto con un immenso filare di lenzuola ricamate, ghirlande di margherite e striscioni di cartapesta. Solo chi ama può conoscersi e la Basilicata aveva bisogno di essere amata.

Grazie ad una descrizione dettagliata, Lupo riesce a mescolare finzione con realtà mettendo in evidenza intrighi, amori, sospetti che circondano questa carovana di profughi alla ricerca di una nuova Atlantide. Vi descrive un Mezzogiorno che reca i colori della tristezza, dell' arretratezza dove le donne devono essere "addomesticate come le tigri al circo". Un Mezzogiorno che cerca di nascondere la sua malinconia con il suono dei tamburelli e con le tarantelle (seguendo il detto "Canta ca ti passa"). Ma la missione per la resurrezione del Meridione stava diventando un tunnel pericoloso: troppe parole non pronunciate, progetti finiti nella polvere, sogni falliti. Si invocano strade, ferrovie, acquedotti e fognature mai ottenuti. E così Zanardelli diventa "sovrano" di una plebe scalza colpevole di inseguire gli aquiloni dell'utopia in un luogo non ci sono altro che montagne di argilla.

L'uomo nasce felice, poi ci pensa la storia a farlo brigante, ed è questo che la Basilicata ha vissuto. E mentre la carovana continua il suo percorso il popolo lucano lotta, inutilmente, per tentare di sanare le sue piaghe.

Giuseppe Lupo: La carovana Zanardelli

Marsilio  pp. 219 16,50