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QUANDO LA MADONNA DI LACEDONIA SI ANIMO' E PIANSE

STORIA DI UN EVENTO INCREDIBILE

Dal “CORRIERE DI NAPOLI”, quotidiano partenopeo, del 4 maggio 1948

prima sede della radio modificato 1

Santa Maria della Cancellata com'era all'epoca dell'evento

 

IL MIRACOLO DELLA MADONNA A LACEDONIA: MUOVE GLI OCCHI L’ADDOLORATA

Da tutti i paesi dell’Irpinia moltitudini di fedeli accorrono nella Chiesa di S. Maria della Cancellata

«La madonna di Lacedonia muove gli occhi», questa la notizia che in un baleno si è diffusa da un capo all’altro dell’Irpinia Verde, una delle regioni del nostro Mezzogiorno ove il sentimento religioso domina incontrastato nella casa del ricco e del povero, con ardore che spesso raggiunge toni accesi.

Il «prodigio» di Lacedonia ha fatto così muovere gente che forse da anni non aveva abbandonato la propria dimora costringendola a percorrere a piedi o a dorso di mulo, o su sgangherati automezzi, i molti chilometri che la separano dalla prodigiosa meta.

Il pellegrinaggio è ora in fase di sviluppo: da Rocchetta, Bisaccia, Aquilonia, Monticchio, Avellino, Sant’Agata, S. Angelo dei Lombardi, da Candela dalla lontana Corato e da molti altri paesi dell’Irpinia, della Puglia e della Lucania è affluita gente a Lacedonia, cittadina di oltre ottomila abitanti che si adagia su una collina ricca di castagneti e di vigneti, a settecento metri sul livello del mare, e che dista novanta chilometri da Avellino e cinquanta da Foggia.

La statua miracolosa – quella che avrebbe compiuto il miracolo – raffigura la Madonna Addolorata, ed è custodita nella Chiesa di Santa Maria della Cancellata, tempio crollato per il terremoto del 1817 e ricostruito. Un successivo cataclisma tellurico, quello del 1930, apportò nuovi danni alla chiesa, che fu riedificata sulla linea originaria.

SFOLGORIO DI LUCI

Oggi essa è tutta uno sfolgorio di luci ed al centro dell’abside, collocata su un piccolo palco, si scorge la statua dell’Addolorata esposta all’adorazione dei fedeli, molti dei quali per ore ed ore, di giorno e di notte, attendono che il prodigio si ripeta osservando nei più minuti dettagli la sacra immagine. Restano così per ore con gli occhi fissi in quelli della Madonna, ed i più fortunati sono quelli che riescono a guadagnarsi un posticino a pochi metri di distanza dalla statua, a cui fanno buona guardia due carabinieri. A volte, qualcuno fra la folla grida: «Si muove!», ma si tratta di un falso allarme che è conseguenza di una illusione ottica, o di una suggestione collettiva. Ma, a volte, a quanto ci è stato riferito, la Madonna muoverebbe gli occhi a distanza di quattro o cinque ore ed il miracolo avrebbe la durata di due, tre e anche cinque minuti. Un rilevante numero di deposizioni di persone è stato già raccolto, e tali attestati costituiranno la documentazione del fatto prodigioso, per un eventuale deposito canonico.

IL MIRACOLO

Primi a farne costatazione sono state due fanciulle sedicenni, Gerarda Gengaro e Matilde Gizzi, studentesse dell’Istituto Magistrale. Mercoledì 28, nel tardo pomeriggio, prima di recarsi alla scuola serale, entrarono nella chiesa, pregando dinnanzi agli altari di S. Rita e S. Michele, poi si fermarono innanzi alla statua dell’Addolorata, che è sita al terzo arco a sinistra di chi entra. La Madonna era lì, nella sua nicchia, protetta da un vetro, sovrastante l’altare. Tutt’intorno era penombra. Le due giovinette erano in ginocchio e pregavano fervorosamente. D’improvviso e contemporaneamente incominciarono a piangere senza spiegarsene il motivo. Alzarono gli occhi verso la statua e rimasero sbalordite. Il volto della Madonna era luminoso, gli occhi di una lucentezza insolita si muovevano in tutti i sensi. Gerarda e Matilde superato il primo istante di commozione, ristettero per vedere meglio. Il fenomeno di ripeteva! Vollero che altri vedessero e corsero fuori chiamando la loro coetanea Nicolina Fusco, che al cospetto della statua riportò la stessa impressione delle due amiche.

Miracolo! Miracolo! Fu allora il grido misto al pianto delle tre giovanette, grido che pervenne nella vicina sacristia dove erano riunite molte bimbe per le prove di canto. Dalla sacristia tale Leonardina Megliola uscì con l’intenzione di sedare il tumulto, ma giunta davanti all’altare notò anch’ella il prodigio. Commossa e impaurita chiamò le altre compagne e la suora Anna Consiglio, direttrice della Scuola di Canto. Circa venti bimbe di tredici anni fra cui Carmela Giannetti, Ninetta e Anna Patanella, Maria Cocchio, Ninetta Pandiscia, Michelina Brunetti, Teresa Camarca, Anna Consalvo e Incoronata Salvagno videro gli occhi della Madonna muoversi dolcemente. Due di esse, la Giannetta e Ninetta Patanella, aggiungono che la Madonna sorrideva. Anche la suora in un secondo momento notò che gli occhi erano luminosi e si muovevano. Tutte non si reggevano più in piedi ed un pianto irrefrenabile le assalì. Una bimba ritornata a casa rimase dinanzi alla mamma per un po’ di tempo priva di parola. Un’altra fanciulla, Maria Patanella, aggiunse che il cuore d’argento si spostava sul petto dell’Addolorata. Michele Tartaglia e Florindo Innarella, entrambi decenni, notarono uno spiccato movimento delle labbra. E così via, via la narrazione del miracolo si completava nei suoi particolari, diffondendosi nella cittadina e provocando l’afflusso in chiesa di una moltitudine di fedeli oranti dinnanzi la statua dell’Addolorata.

NOTTE DI VEGLIA

Fu così che accorsero in chiesa il Vicario generale padre Vincenzo De Gregorio e il canonico Gentile, ma non notarono nulla di anormale. Per contrario l’arciprete, don Alfonso Pasciuti, a tarda sera vide la Madonna che lo seguiva con gli occhi. Tale Ciro Annunziata, alle venti salì l’ultimo gradino dell’altare, ponendosi a breve distanza dal volto della Madonna.

«La Madonna respira! Le labbra, il mento e la gola si muovono!» gridò tra i singhiozzi. «Guardate dura ancora!». E per tre minuti rimase in estatica contemplazione del fenomeno. A sua volta l’operaio Michele Pastore si arrampicò sull’altare per vedere meglio e gridò: «Respira!». Poi uscì di corsa dalla chiesa piangendo.

Anche il Pretore di Lacedonia, avv. Raffaele Fiorentino e sua moglie, hanno attestato di avere visto, a brevissima distanza, gli occhi della Madonna muoversi. Dichiarazione identica è stata fatta dall’ufficiale postale Trifone, dal geometra Pescatore, dal dottor Vigorita, dal dottor Di Benedetto, medico condotto, dal brigadiere Criscuolo e dall’appuntato della locale stazione dei Carabinieri.

Alle 23,30 di mercoledì la statua della Madonna è stata trasportata nel centro dell’abside e si è iniziata così la prima notte di veglia. Il mattino successivo l’arcivescovo di S. Angelo dei Lombardi e Vescovo di Lacedonia, Cristofaro Carullo, celebrò la Messa. Egli che era stato rimasto assorto in preghiera dinanzi alla statua non aveva rilevato nulla di anormale. Alle 18 però ritornò nel tempio: dopo circa un’ora cadde a terra quasi di schianto e con lui lo stesso vicario De Gregorio che il giorno prima era andato via incredulo: il volto della Madonna era divenuto roseo, una luce strana, che nessuna lampada elettrica avrebbe potuto mai proiettare lo illuminavano: gli occhi si muovevano visibilmente!

Il Vescovo oltremodo commosso non si stancava di ripetere «È un miracolo!». Nella notte dal giovedì al venerdì, quasi ogni due ore il fenomeno si ripetette e così alle prime luci dell’alba. Si è rilevato che il miracolo si verifica specialmente nel corso della notte.

I PELLEGRINAGGI

Il numero dei pellegrini intanto aumenta di giorno in giorno. Da Roma la Settimana INCOM ha inviato sul posto uno dei suoi migliori operatori, per la ripresa cinematografica dell’ambiente e dell’avvenimento.

Qualcuno aveva parlato di trucco, di macchinari misteriosi, ma effettuata un’attenta ispezione della statua il risultato è stato negativo.

Ora l’Addolorata è sempre lì dinnanzi all’altare maggiore, nella chiesa di S. Maria della Cancellata. Sul petto reca un cuore trafitto, nella mano destra stringe un piccolo fazzoletto bianco, il mantello cupo luccica di stelle di argento, sul viso batte un raggio di sole ed i fedeli rimangono genuflessi e oranti nell’attesa che il miracolo si rinnovi.

Franco Avati

Al lettore l'ardua sentenza!

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La Madonna Addolorata di Santa Maria

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