Consiglio comunale aperto del 9 marzo 2010
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STEFANACONI 9 MARZO 2010

Filippo Solano Saverio Franzè Fortunato Cugliari Rosaria   Barbuto Fortunato Griffo Salvatore  Di Si Domenico Maluccio Nicola Carullo don Salvatore
Matteo Malerba Alto Mesima Presidente Provincia Sindaco Vibo Valentia Presidente Libera Pasquale Franzè Sindaco San Costantino Nicola Arcella Franco Solano

Il presidente del Consiglio Comunale di Stefanaconi Filippo Solano procede all'appello nominale dei consiglieri comunali e constato il numero legale dichiara aperta la seduta:
"Ringrazio tutti i presenti in aula che hanno accettato il nostro invito e anche chi per motivi personali non hanno potuto partecipare. L'argomento su cui siamo stati chiamati a riflettere e per cui è stato posto come unico punto all'O. d. G. è "Azioni criminali perpetrate ai danni della comunità di Stefanaconi e delle sue istituzioni. Discussione e determinazioni". Preciso che tale seduta è aperta e informale e chiunque ha voglia di intervenire può farlo. Il Sindaco e il Consiglio Comunale hanno ritenuto doveroso coinvolgere il questa triste vicenda l'intera collettività e ringrazio per la loro partecipazione gli esponenti di rilievo appartenenti alle forze dell'ordine, politiche e religiose. I fatti li conosciamo tutti anche perchè riportati ampiamente dagli organi di stampa e dalla televisione. l'escalation della criminalità ha toccato il punto più alto il 1° marzo con l'attacco al comune con l'esplosione di alcuni colpi d'arma da fuoco contro il portone del Municipio. Personalmente intendo esprimere il più profondo rammarico per quanto sta accadendo nella nostra comunità con gli attacchi intimidatori per destabilizzare il vivere civile. Ciò rappresenta una sfida alle istituzioni, le quali non possono far finta di nulla, non possono essere passive, sono necessarie la presa di coscienza comune e una forte volontà individuale e collettiva affinché tutti insieme possiamo emergere e avere il coraggio e la voglia di collaborare fattivamente al riscatto della nostra comunità. L'invito è quello di rimanere uniti nella legalità. Grazie per la pazienza di avermi ascoltato. A questo punto la discussione è aperta e passerei in primis la parola al Sindaco".

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Intervento del sindaco di Stefanaconi Saverio Franzè

"Buona sera a tutti e vi ringrazio per essere intervenuti così numerosi. E' doveroso da parte mia ringraziare e salutare il sindaco di Vibo dr. Sammarco, il rappresentante di Libera don Peppino Fiorillo, il rappresentante di Rifondazione Comunista sig. Malerba, don Salvatore Santaguida, il Presidente della Consulta geometra Nicola Arcella, il rappresentante di Franza che è sempre attento a riprendere tutto ciò che succede nella nostra comunità.
Signor Presidente, Consiglieri, Concittadini tutti i gravissimi e inquietanti episodi intimidatori che da qualche mese a questa parte si stanno verificando nel nostro paese, ultimo in ordine di tempo quello ai danni del Municipio hanno creato un clima di tensione e di allarme nella cittadinanza e messo a dura prova la vita democratica di tutta la nostra comunità. Sono atti criminosi che offendono la coscienza civile e il patrimonio sociale e culturale di Stefanaconi. Un paese di solide tradizioni democratiche, una comunità operosa e positiva che oggi più di ieri intende perseguire una convivenza e uno sviluppo lontani da comportamenti criminosi. il consiglio comunale straordinario di stasera dovrà essere espressione delle aspettative dell'intera comunità con la quale noi condividiamo la forte preoccupazione, e dobbiamo garantire tutta la nostra collaborazione per contrastare questi fenomeni malavitosi. Dovremo dimostrare intanto di essere uniti nella difesa della legalità e della sicurezza, trasferendo all'esterno un messaggio di forte compattezza, di forte politica unitaria di reazione e condanna degli episodi di questi giorni che hanno messo in dubbio il vivere civile e la pace sociale nella nostra comunità. C'è bisogno quindi una presa di coscienza convinta di tutte le forze politiche, delle Istituzioni, dei cittadini, della scuola, delle associazioni, della chiesa che assieme sono chiamate ad arginare quei fenomeni di illegalità e di prevaricazione attraverso azioni di trasparenza di di imparzialità e con interventi di recupero culturale e sociale. L'emergenza che stiamo vivendo non va in alcun modo sottovalutata e impone livelli di attenzione e responsabilità da parte di tutti. Tenendo conto, amici consiglieri e concittadini, che in questi ultimi 20 anni la società è cambiata sopratutto nei suoi modelli etici e culturali e noi oggi viviamo in una realtà che fa intravedere alle nuove generazioni, ai nostri figli e ai nostri giovani un futuro precario più povero, più opaco ed il nostro paese, per certi versi, è lo specchio di questo cambiamento antropologico, a maggior ragione quindi e con più forza proprio in considerazione del cambiamento dei nostri tempi, dobbiamo ricercare un'azione comune basata su valori ben saldi e condivisi. La comunità di Stefanaconi fortemente turbata per quanto si sta verificando in questi sofferti frangenti chiede alle Istituzioni e agli apparati investigativi e giudiziari, un preciso segnale di attenzione attraverso l'aumento degli organici delle forze dell'ordine e della magistratura con un adeguato controllo del territorio con la messa in campo di strategie finalizzate alla prevenzione, al contrasto e quindi alla sicurezza del nostro territorio. Ringrazio per i tantissimi attestati di solidarietà che mi sono pervenuti in questi giorni, ma sarei più soddisfatto se da domani le istituzioni preposte alla sicurezza del nostro territorio, sopratutto i nostri rappresentanti politici diano un segnale di un concreto interesse verso la nostra comunità, il cui sviluppo da anni è condizionato in primo luogo dalla gravità di episodi criminosi che hanno generato nel tempo un crescendo stato di paura su tutta la nostra comunità. Oggi purtroppo lo sappiamo, colpisce di più anche perchè reso più visibile un fatto criminale perpetrato da pochi che le tante e quotidiane iniziative positive di un'intera comunità come la nostra che è sempre vissuta su valori umani, sociali e religiosi.
E' necessario quindi sollecitare anche importanti segnali di attenzioni Istituzionali verso Stefanaconi proprio perchè il nostro paese viene sempre di più penalizzato da questo stato di cose; un'attenzione verso i tantissimi giovani senza lavoro, verso gli imprenditori che guardano con diffidenza verso le famiglie che vivono in forte disagio e in mancanza di lavoro, mentre il commercio e le attività delle piccole imprese e degli artigiani stanno morendo.
Noi dobbiamo uscire da questo isolamento, da questo momento drammatico che come se non bastasse coincide con una crisi mondiale che sta producendo disastrose cadute sui sistemi economici. Possiamo farlo con l'impegno e la volontà di tutti in una visione unitaria di responsabilità nel rispetto della nostra storia e del futuro di Stefanaconi, attraverso una programmazione a medio termine che affronti il problema nella sua complessità. Il momento di grande difficoltà che sta vivendo Stefanaconi io andrò a rappresentarlo al nuovo Presidente della Giunta della Regione Calabria, al quale chiederò un'approfondita valutazione e la necessità di interventi straordinari finalizzati al processo di valorizzazione del nostro comune che presenta così evidenti e marcati segni di criticità socio-economici. Chiederò interventi coordinati e Istituzionali per il recupero della competitività di Stefanaconi rispetto alla gran parte del territorio provinciale e regionale, mi riferisco a risorse aggiuntive per promuovere iniziative per interventi di sensibilizzazione civica dirette sopratutto ai giovani al fine di predisporre risposte adeguate per redimere atteggiamenti che si stanno sempre di più radicando nella nostra società. Una programmazione più ampia che abbia come obiettivo primario anche la valorizzazione del nostro patrimonio immobiliare ricreando condizioni ambientali, sociali e di costume favorevoli per quanti vogliano decidere come una volta di venire a Stefanaconi per abitare, per prendere contatto con le piccole attività artigianali e commerciali. In questo è assolutamente essenziale un collegamento sicuro e veloce con Vibo, per cui vista le precarietà e pericolosità della vecchia provinciale, abbiamo inserito nel piano strutturale di prossima applicazione la realizzazione di una strada di appena 1 Km che dal nostro cimitero sboccherà nella zona sud di Vibo in prossimità dell'Istituto tecnico industriale e la Scuola di Polizia. Ma perchè questi obiettivi di rinascita possano trovare concreta attuazione è necessario che cessi questo stato di tensione e di paura e che Stefanaconi torni ad essere come un tempo, un paese tranquillo, vivibile, sopratutto lontano da logiche e fenomeni criminali. In questo percorso di crescita e di civiltà siamo chiamati tutti, ognuno a secondo del proprio ruolo e sopratutto questo Consiglio Comunale che è l'espressione istituzionale più alta a dover assumere, così come assume, impegno forte per arginare ogni forma di prevaricazione e di violenza, a difesa dello sviluppo economico, della sicurezza e della convivenza civile di Stefanaconi.
Grazie per avermi ascoltato".

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Intervento dell'assessore Cugliari Fortunato

"Buona sera a tutti.
Sig. Presidente, Sig. Sindaco, Sig. Consiglieri, autorità, cittadini io credo sia doveroso, innanzitutto, ringraziare il Sindaco per come è riuscito a gestire la situazione non facile e di grande difficoltà che si è venuta a creare nel nostro paese in quest’ultimo periodo. Ha saputo attenuare il clamore mediatico che non avrebbe fatto bene a nessuno, tanto meno all’immagine già segnata del nostro paese. Ha inteso seguire opportunamente le strade istituzionali denunciando puntualmente gli atti alle autorità competenti. Decisone a mio avviso saggia, giusta e, soprattutto, di rispetto verso un territorio già troppe volte balzato agli onori della cronaca.
La nostra comunità ha bisogno di sentirsi protetta, ha bisogno di  serenità, ha bisogno di avere fiducia su istituzioni che siano
presenti e sappiano dare risposte concrete. L’ultimo atto intimidatorio in ordine di tempo, così come gli altri che lo hanno preceduto, ci hanno sconvolto un pò tutti, per cui in questo momento di forte amarezza siamo ancora più convinti che la
nostra azione amministrativa non deve e non può cambiare direzione. Un attacco forte all’Istituzione Comune e quindi un attacco a tutto il paese. Bisogna fare quadrato intorno a lei e intorno a tutta l’amministrazione. In questo momento dobbiamo tirare fuori l’unità di intenti, associazioni, partiti, chiesa, società civile; dobbiamo andare tutti verso un’unica direzione. Essere qua oggi è una risposta molto importante, la Stefanaconi che vuole guardare oltre è presente, è viva. Era doveroso coinvolgere tutti, perché tutti siamo coinvolti.
Non è facile trovare le parole giuste, la presenza di tutti però è fondamentale per trovare le energie per proseguire e per raggiungere gli obiettivi importanti che ci siamo preposti. La speranza è che la giornata di oggi possa essere un segnale forte
per un paese che ha voglia di normalità e di serenità. Dobbiamo fare tutti fronte comune. Sindaco, da parte nostra rafforziamo, semmai ce ne fosse bisogno, tutta la nostra stima, il nostro appoggio incondizionato. In questi quasi tre anni l’azione amministrativa è stata condivisa da tutti noi; abbiamo raggiunto risultati importanti e obiettivi ancora più significativi ci aspettano; dobbiamo avere la forza di guardare al futuro in maniera positiva, la sua, la nostra azione amministrativa è stata incentrata su principi di legalità e forte responsabilità amministrativa mettendo sempre al primo piano il rispetto delle persone e delle istituzioni.
Dobbiamo solo continuare a fare il nostro dovere, il paese ci chiedo questo. In questi pochi anni la nostra azione è stata improntata al servizio della comunità verso la quale ci siamo sempre posti con attenzione e con rispetto verso tutti senza mai pensare o perseguire obiettivi che fossero di contrasto o, peggio ancora, di prevaricazione dei diritti del cittadino. Questo nostro comportamento ci induce ad essere sereni e fiduciosi nel proseguire con determinazione il cammino amministrativo nell’interesse della collettività.
Mi piace concludere con un pensiero di Corrado Alvaro il quale affermava che "la disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile".
Noi dobbiamo cercare di guardare al futuro, ad un futuro però che ci deve vedere protagonisti in positivo, protagonisti di un cambiamento che ci faccia guardare oltre la nostra collina. Grazie".

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Intervento del capogruppo del PDL, consigliere Rosaria Barbuto

 

"A nome di tutto il Popolo della Libertà che mi pregio di rappresentare in seno a questo Consiglio Comunale, esprimiamo la più sincera solidarietà e vicinanza per i vili attentati intimidatori che hanno colpito l'Amministrazione Comunale e l'intera comunità civile di Stefanaconi. Simili gesti intimidatori vanno respinti con forza perchè non fanno parte della cultura di democrazia e di legalità che deve caratterizzare la vita del nostro paese. Di fronte a simili attacchi alle Istituzioni che impediscono lo sviluppo, in una terra già tanto martoriata, c'è bisogno di una risposta unitaria, unanime e forte da parte di tutte le forze politiche nel condannare questi atti che contribuiscono a turbare e a destabilizzare la vita civile, sociale e democratica dei cittadini. Abbiamo piena fiducia nella forte ed efficace risposta che potrà arrivare dalle autorità inquirenti per l'identificazione dei responsabili di questi indefinibili gesti, affinchè chi è chiamato ad operare per il governo del territorio possa esercitare serenamente con la sola preoccupazione per l'impegno amministrativo al servizio dei cittadini per lo sviluppo del territorio.

Dal canto nostro, Sindaco, continueremo ad essere con lei e con la sua Giunta per la sua opera di buon governo contrassegnata dal rispetto dell'equità e della trasparenza senza cedere all'arroganza di chi vorrebbe imporre con la violenza quanto invece deve essere risolto nella legalità, principio alla base delle battaglie civili e sociali."

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Intervento del capogruppo di "Progetto Stefanaconi" consigliere Fortunato Griffo

Sig. Sindaco, colleghi consiglieri, rappresentanti delle istituzioni, cittadini; l’intimidazione mafiosa perpetrata ai danni della casa comunale, la casa comune, offende ed umilia un’intera comunità. Un atto criminale di una gravità inaudita che lascia esterrefatti e desta tanta preoccupazione. Bene ha fatto il Presidente del Consiglio a convocare un consiglio comunale straordinario aperto alla partecipazione dei cittadini. Nella consapevolezza di dover dare risposte ferme e determinate contro chi vuole minare la pace sociale e la sicurezza di una intera comunità, il presidente ha capito quanto fosse necessario ed opportuno che il consiglio comunale si confrontasse in un pubblico dibattito come testimonianza di volontà non rassegnata e di lotta contro questa cancrena che è la criminalità mafiosa.
Da troppo tempo questa comunità sta vivendo, in doloroso silenzio, la tracotanza criminale che ha prodotto violenza e lutti. Troppo silenzio sui fatti accaduti, troppa rassegnazione, come se i fatti successi che limitano e riducono profondamente la libertà dei singoli e della comunità non fossero opera dell’agire degli uomini ma il frutto di un destino cinico e baro.
I recenti, gravissimi episodi malavitosi che hanno profondamente scosso la nostra comunità e fatto impennare l’allarme sociale hanno imposto di elevare lo stato di attenzione al massimo grado, e quindi bene ha fatto il Sindaco ad invocare una maggiore presenza delle forze dell’ordine :  è necessaria una forte azione repressiva che possa finalmente ridare un minimo di tranquillità a questa comunità così offesa e turbata.
Sapendo fin d’ora, per come la storia recente di questa comunità insegna, che l’azione repressiva è necessaria ma da sola non basta. E’ necessario che ognuno faccia la propria parte. Va ribadito ancora una volta che per un’efficace azione di prevenzione dei fenomeni criminali, la fondamentale attività della magistratura e delle forze dell’ordine va accompagnata anche da interventi di recupero sociale e culturale.
Il consiglio comunale, la giunta, le istituzioni, la chiesa, le associazioni, i partiti politici, ognuno nel proprio ambito è chiamato a compiere il proprio dovere. La battaglia per l’affermazione della legalità deve essere il faro del nostro agire quotidiano. E’ necessario operare per diffondere la cultura della legalità: la minoranza consiliare che io rappresento e di cui sono capogruppo, farà la sua parte.
E’ necessario mettere in campo politiche attive a favore dei nostri giovani. E’ necessario che i due centri sociali, previsti dal progetto Percorrere le vie della legalità, finanziati dal Ministero degli Interni attraverso i fondi previsti dal Pon Sicurezza vengano al più presto aperti. Daremmo così la possibilità ai ragazzi di disporre di spazi in cui incontrarsi e socializzare.
E’ necessario puntare sulle scuole offrendo ai ragazzi strutture e servizi sempre più adeguati ed al passo con i tempi. E’ necessario aprire al più presto la biblioteca comunale. E’ necessario rilanciare le associazioni presenti sul territorio. E’ necessario discutere e parlare, parlare ed ancora parlare di legalità.
Non si può rimanere sempre in silenzio: è arrivata l’ora di reagire. Noi cittadini onesti chiediamo indagini che portino alla verità, per vivere il nostro mondo onestamente, affinchè i nostri figli non ereditino da questo mondo la vigliaccheria morale che il silenzio implica.
Ironizzare come è stato fatto in passato sui temi della legalità non è più consentito a nessuno. Ironizzare sui templi della legalità, o sulle pregresse costituzioni di parte civile non è più consentito a nessuno. La battaglia per l’affermazione della legalità è una attaglia senza colore politico, è una battaglia di civiltà che deve essere combattuta da tutte le forze politiche siano esse di destra, di sinistra o di centro.
Noi siamo consapevoli che questa battaglia deve essere combattuta sino in fondo. Da parte nostra siamo disponibili a confrontarci seriamente con la maggioranza senza sotterfugi, mettendo da parte anche i nostri legittimi interessi elettorali, sulle azioni da intraprendere nel superiore interesse della nostra comunità fatta di gente operosa e che nella stragrande maggioranza rifiuta la violenza. Ma pretendiamo rispetto e ascolto da parte della maggioranza.
Non invitare i consiglieri di minoranza all’inaugurazione della nuova sede del Consorzio Legalità e Sviluppo, oppure alla manifestazione  antimafia per ricordare l’anniversario della scomparsa di una delle vittime di lupara bianca, non è stato un comportamento consono per l’affermazione della cultura della solidarietà tra gruppi dirigenti che devono dimostrare di saper fare fronte comune davanti alla violenza mafiosa. Le divisioni su questi temi non pagano.
Io mi auguro, e sono certo che la dichiarazione del Sindaco, in cui minaccia di lasciare in assenza di risposte da parte dello Stato,
siano solo delle parole dettate dall’amarezza e dallo sconforto del momento. Lui sa bene che la battaglia per l’affermazione della
legalità è una battaglia dura e che va combattuta senza ma e senza se, senza manifestare segni di cedimento, con l’apporto determinante dell’intero Consiglio Comunale che deve far fronte unitario adempiendo tutti gli atti necessari per garantire il diritto primario alla sicurezza ed alla pace sociale del territorio, con tutte le iniziative atte a favorirne la vivibilità e la qualità della vita, coniugando prevenzione, mediazione dei conflitti, controllo e repressione.

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Intervento del Consigliere Salvatore Di Si

"Buona sera a tutti.
Gli ultimi episodi di violenza  che si sono verificati, hanno ancora una volta scosso la nostra comunità, l'aria che si respira è molto pesante, il clima di paura si è ancora di più appesantito dopo l'ultimo attacco portato al Municipio, la malavita alza il tiro e colpisce la quiete istituzionale, e i cittadini non chiedono altro che sicurezza. Voglio dare atto alle Forze dell'Ordine che sono costrette ad operare in una situazione di carenza di organico in un territorio irto di difficoltà. Al Sindaco, vorrei suggerire un'ulteriore sforzo per costruire una comunità unita, i politici non si possono chiudere nei propri steccati ma devono parlare con la gente di tutti i problemi e cercare di risolverli.
A partire da oggi chiedo un cambiamento e un rinnovato senso di responsabilità, vorrei unire gli sforzi della politica e della gente in un coro unico per risolvere i molteplici problemi della nostra comunità. Ci troviamo invece ancora una volta a partecipare a Consigli Comunali aperti e straordinari convocati per motivi poco nobili che nulla hanno a che fare con la legalità, la trasparenza amministrativa, il rispetto per lo sviluppo del territorio. Siamo qui a discutere di criminalità, di episodi di violenza e di vandalismo che si verificano con preoccupante continuità sul nostro territorio.
Fatti gravissimi che fanno scalpore e che turbano la collettività. Le cronache degli ultimi anni hanno etichettato il nostro paese come uno dei più a rischio dell'intera provincia. Dobbiamo uscire da questo tunnel in cui ci siamo cacciati. Stefanaconi è fatta di gente perbene,orgogliosa, umile, dedita all'amore e alla famiglia. A Stefanaconi esiste la legalità. Il pochissimo numero di malavitosi non possono rendere invisibile tutto ciò che viene costruito nel rispetto delle leggi. Dobbiamo essere uniti per dare al nostro paese un orizzonte di speranza e un futuro migliore ai nostri giovani, dobbiamo fare quadrato per infondere nella nostra società la cultura della legalità, coinvolgere la gente perchè così sono sicuro che ci sarà l'auspicato riscatto e l'affermazione della buona politica. Grazie"

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Intervento del Consigliere Maluccio Domenico

 "Buona sera a tutti. Grazie per essere intervenuti così numerosi. E' doveroso da parte mia salutare i rappresentanti Istituzionali e le Forze dell'Ordine. Ci troviamo di fronte ad una situazione estremamente delicata. Non posso non rivolgere un pensiero a quei magistrati che in questi giorni sonno oggetto di minacce e intimidazioni. Gli attentati contro attività commerciali, contro le Istituzioni non aiutano nessun insediamento imprenditoriale, non aiutano nessuna iniziativa giovanile per lo sviluppo del territorio. Purtroppo vediamo che la criminalità non nfa altro che allontanare i giovani dal nostro territorio, assistiamo all'allontanamento dei nostri figli da questa terra senza alcuna voglia di ritornare.
Assistiamo sempre di più all'impoverimento culturale, all'impoverimento socio - economico di Stefanaconi. Dibbiamo sprigionare tutta la nostra forza affinchè Stefanaconi possa recuperare quella credibilità e quel prestigio che siamo riusciti a conquistarci col nostro umile e costante lavoro. Termino il mio intervento con l'augurio che queste forme di violenza possano finire e i cittadini possano ritrovare il vivere civile per una crescita sociale, economica e democratica. Grazie"

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Intervento del consigliere Nicola Carullo

Condivido a pieno quanto espresso dal mio capogruppo, il Presidente del Consiglio ha fatto bene a convocare un consiglio comunale straordinario. La cosa peggiore che si possa fare in questi momenti  è stare in silenzio.
La mafia contemporanea controlla, non ha bisogno di ottenere posizioni di potere: le possiede già. E ciò che più di tutto la difende
dall’estinzione è il silenzio, la connivenza, aumentata, proprio perché essa esercita un potere economico incredibile, in grado di
destare forme di assoggettamento molto diverse da quelle classiche conosciute un tempo. Questo per tutti noi deve essere un momento in cui dobbiamo essere  uniti e condannare con forza questi eventi criminali, questo deve essere un momento d’inizio, di un percorso che va avviato per uscire dal silenzio e dalla rassegnazione. Un percorso che ci deve portare a cambiare completamente mentalità. Oggi il problema non è solo a livello nostro, locale, ma la solidarietà se si analizza quello che sta succedendo in quasi tutta la Calabria, va estesa a tutta la nostra regione. Qui c’è un continuo stato intimidatorio verso consiglieri, amministratori, forze dell’ordine, tutori della legge e magistrati, verso chi già amministra,  ma intimidazioni ci sono anche verso chi si presenta liberamente alle elezioni , bruciano macchine, minacciano i sindaci con lettere anonime. La cosa che più mi spaventa è che nella nostra terra  c’è un pericolo serio per la democrazia, perché quando il nostro Sindaco non può esercitare il proprio ruolo di amministratore tranquillamente, o quando chi si presenta alle elezioni  viene minacciato, siamo o no in presenza di un attentato e di una grave  minaccia  alla nostra democrazia?
Stiamo assistendo ad una caduta di valori verticale. Oggi viviamo a livello nazionale, regionale  e locale una grave crisi dal punto di vista economico, sociale e culturale, di perdita di valori etici e morali. Partendo dalla situazione nazionale, i segnali sono tutti al
negativo per quanto riguarda la lotta  all’illegalità, è in atto la discussione sulla limitazione delle intercettazioni, si parla di
processo breve, del fatto che la legge è uguale per tutti tranne che per alcuni noti… Un capitolo a parte meriterebbe la serie di leggi e leggine drammatiche, di prossima approvazione, che seppelliranno in un sol botto diritto e Costituzione. E via discorrendo, il problema è che dal nazionale a scendere a vari livelli i problemi si moltiplicano e si amplificano sino a creare una condizione di una gravità mai vista.
Forze dell’ordine in carenza di organico e di mezzi, organico sguarnito nelle procure più esposte, collasso del sistema giustizia
sempre più lontano dal bisogno dei cittadini di sentirsi tutelati dalle ingiustizie e dalle diffuse furberie illegali di cui è
ovviamente sempre più vittima. Aumenta nei cittadini la paura e l’insicurezza. Cresce la sfiducia nelle istituzioni. Viene meno il
concetto di autorità dello stato. La politica deve dare una risposta, è necessario un recupero dei valori etici e morali.  Più di duemila anni fa, al tempo dei romani, per accedere alle più alte cariche della repubblica (console), erano richieste le seguenti condizioni: essere cittadino romano essere iscritto correttamente al censo, avere più di 42 anni, non avere altre cariche e NON ESSERE SOTTOPOSTO AD ALCUN PROCESSO PENALE. Questo dal punto di vista legale poi, altri requisiti richiesti erano : capacità lavorativa, integrità morale, intelligenza per agire con saggezza,e soprattutto AUCTORITAS, termine latino che indica la capacità di una persona di attirare la fiducia ed il rispetto degli altri. La domanda che dobbiamo porci è, oggi, quanti dei nostri politici, dei nostri amministratori, a vari livelli rispecchiano queste poche regole?  Integrità morale ed autorità. Due concetti essenziali da riscoprire, considerati come indispensabili più di duemila anni fa. Questo per dire CA  U  PISCI PUZZA DA TESTA.
Osserviamo tutti i giorni a proclami e sbandieramenti su qualche vittoria che lo Stato ottiene nei confronti della mafia. BENE. Ma io penso che le operazioni sul territorio vengono condotte da magistrati e forze dell’ordine con immensi sacrifici e che quindi il merito sia loro e non del governo. Ma non per preconcetta presa di posizione, per il semplice fatto che nessun aiuto né legislativo né di tipo economico ha facilitato l’azione di contrasto sul campo, prova ne sia che oggi  siamo qui in seduta straordinaria a discutere di questi atti criminali, gravi ed offensivi verso l’intera comunità di Stefanaconi. Da anni, periodicamente, purtroppo, assistiamo alla stessa scena, sembra un film che si ripete. Da anni siamo in attesa di una risposta da parte dello Stato. Mentre qui viviamo in una situazione di barbarie, di illegalità diffusa,  in un paese spento ed alla deriva. Una società civile che vive di nuovo nel terrore, aumenta la sfiducia nelle istituzioni, il senso di impotenza la rassegnazione. Oggi questo è il clima che si respira a Stefanaconi. Se a questo dobbiamo aggiungere la grave crisi economica che nel nostro paese si avverte molto di più che altrove, ecco che la situazione a Stefanaconi diventa ancora più drammatica. Avete notato quanti giovani professionisti non ci sono più in questo paese, quante attività sono in difficoltà e quante lo saranno, anche per il clima che si è creato?
Quello che più mi preoccupa è che passato questo momento di allarme ed emergenza, tutto ritorni a cadere nell’indifferenza e nel silenzio più assoluto.  Mi viene in mente una frase che ho visto scritta più volte nelle varie manifestazioni: la mafia uccide il vostro silenzio pure.
Mi auguro che nel nostro paese ci sia finalmente un cambiamento di mentalità un inversione di rotta. La cosa più brutta che possiamo fare è cedere alla rassegnazione convincerci di essere impotenti nei confronti di un male che sta soffocando ed uccidendo Stefanaconi.
Esistono pericolosi modelli mentali è giunto il momento di cambiare questi modelli mentali. Penso che rispetto al passato qualcosa è cambiato, quel minimo che esista sul nostro territorio va valorizzato le varie associazioni, la società civile la chiesa la comunità intera deve unirsi e dare un segnale forte a quella minoranza che non ama il nostro paese e lo sta distruggendo. Siamo obbligati ad attivarci non solo per il presente ma soprattutto per garantire un futuro ai nostri figli, perché stiamo distruggendo la cosa più bella e più importante per i nostri figli: i loro sogni, la loro speranza per un futuro migliore.

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Intervento di don Salvatore Santaguida

“Buona sera,
questo lo considero un momento di grande speranza per tutti noi, perché mi viene in mente una parola del magistrato Borsellino, che diceva: parlatene sempre, l’importante è parlarne sempre, in qualsiasi modo e in qualsiasi luogo. Io condivido molte cose che avete detto un po’ da tutte le parti, però mi piace anche dire che non bisogna pronunciare solo la parola criminalità, dobbiamo abituarci anche a pronunciare anche la parola mafia, ndrangheta e dire che da noi esiste la mafia la ndrangheta, queste cose ci sono. Perché significa che c’è gente sul nostro territorio che sono dedite a destabilizzare le Istituzioni, a destabilizzare tutta la voglia della maggioranza della gente che vorrebbe un futuro migliore, e noi dobbiamo abituarci a chiamare le cose col loro giusto nome, poi ciascuno di noi deve lavorare nei propri ambiti cercando di fare il suo dovere nel miglior modo possibile e mi viene in mente un’altra espressione di Giovanni Falcone che diceva che la mafia è un fenomeno umano, e come fenomeno umano tenderà a finire perché tutti i fenomeni umani finiscono. Dobbiamo renderci conto che è un fenomeno terribilmente serio, e che per combatterlo bisogna sul nostro territorio tutte le forze delle migliori Istituzioni. In questi giorni, dicevo queste cose anche durante l’omelia perché mi compete parlare di speranza, di Gesù Cristo. A noi non ci compete andare a cercare i mafiosi e se li incontri cerchi di dire una parola buona, non nel senso che stanno facendo bene, assolutamente no, si cerca la conversione, questa è la logica. Non condivido certamente questo stile di vita, però anche in questi giorni la mafia fa bene il suo lavoro, ammazza, uccide, intimidisce e anche i magistrati e le forze dell’ordine fanno bene il loro lavoro perché indagano, perché arrestano perché fanno i processi, o meglio cercano di farlo bene per quanto è possibile e questo lo vediamo sul territorio. Però l’appello è un altro, perché coinvolge tutte le forze Istituzionali presenti sul territorio. Io dico che non sono solo le forze dell’ordine o la magistratura che devono fare il loro lavoro, repressione si quando c’è la necessità, però ricordiamoci tutti che sono più volte che ci ritroviamo in questo Consiglio dove è passato Vigna e non è la prima volta che ci ritroviamo per discutere di queste cose, coinvolgere le migliori Istituzioni significa che ciascuno di noi nel proprio ambito si deve rendere conto di ciò che deve fare, investire su questo territorio, ci siete molti politici e non vi piange il cuore, e lo dico a tutti i politici, ai sindaci, quando questi giovani se ne vanno continuamente via perché qua non ci sta più nessuno? Avete il coraggio di invertire e investire sui giovani in una maniera forte, decisa perché loro sono il futuro. Avete il coraggio di investire in cultura, considerando che anche la mafia e questa criminalità sono l’altra faccia di quella cultura che manca. Perché non c’è alternativa, perché bisogna lavorare per loro, avete questo coraggio di investire fortemente sui giovani? È un appello a tutto il mondo politico per lo sviluppo e per più lavoro perché pensate che i giovani scelgono la via facile di andare a delinquere se avessero un lavoro? Anche perché delinquere non è un divertimento. Queste non vogliono essere assolutamente delle giustificazioni, però ci sentiamo tutti coinvolti in questo senso di responsabilità, davvero tutti coinvolti per non far passare troppo tempo perché poi è facile gridare: vogliamo le forze dell’ordine, tanto lo sappiamo che solo per qualche mese sarà militarizzato anche perché la Questura e la magistratura non possono tenere un esercito per molto tempo, a noi poi rimane quella responsabilità di dare vita a progetti di lunga scadenza, noi dobbiamo investire su noi stessi le migliori risorse che abbiamo, investire da subito. Non so che altro dire, però sento questo, sono 17 anni che sono qua, in questa comunità, io cerco di fare la mia parte, però vedo continuamente che tantissimi ragazzi quando arrivano a 18 anni se ne vanno via, perché qua non c’è più aspettativa, non c’è più possibilità, questo è il vero problema, questa è la cosa che ci deve fare riflettere e investite molto su questo cioè cultura, sviluppo in tutti i sensi, perché una persona che ha diverse prospettive ragione diversamente, se ci sono possibilità di incontrarci in una biblioteca, in una sala e dare vita a progetti seri. Bisogna usare la parola legalità nel migliore modo possibile, perché ormai ci siamo talmente abituati a questa parola che non significa più niente, come la parola amore, pace e queste parole non hanno senso se non seguono gesti concreti, quotidiani e non soltanto di un giorno, non significano più niente queste parole. La legalità non è legata alle forze dell’ordine, ma è uno stile di vita e ogni giorno è fatto di gesti concreti, d’impegno in tutti i giorni e non soltanto in certi momenti. I gesti che ci sono stati i colpi al comune, le bombe queste ultime e quelli prima, ci sono stati 3 omicidi, sono cose fortissime, non si sopportano queste cose. Allora l’invito è quello di coltivare sempre la speranza e l’impegno di ciascuno di noi, di chiunque può fare qualcosa di concreto in questo territorio. Grazie”.

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Intervento dell'ing. Fiumara (Comintà montana alto Mesima)

"Ho telefonato a Saverio Franzè per solidarietà e voglio portare la vicinanza e la solidarietà della Comunità Montana dell'Alto Mesima Monte Poro, come abbiamo fatto a Sorianello e come abbiamo fatto a Soriano, il fenomeno ormai è diffuso e sono coinvolti tutti i paesi e i territori e la soluzione non è solo per Stefanaconi, la soluzione è più generale, non si può pensare di trovarla qua o di trovare altrove una soluzione che non varchi i confini di questo territorio. Perchè certe volte ci dobbiamo chiedere come mai per certe emergenze idrogeologiche i soldi si trovano e per pagare i salari dei forestali non si trovano, e certe volte passano per gente che non lavora, invece i forestali sono quelli che ci salvaguardavano dal rischio idrogeologico, non era meglio pagare i salari dei forestali che andare a fare degli interventi straordinari alle catastrofi che succedono.
Ma perchè i soldi si trovano per finanziare queste imprese che si divertono a parlare al telefono, prendendo in giro la povera gente e invece i soldi per sistemare le scuole nelle piccole frazioni o gli uffici postali o gli edifici pubblici periferici non si trovano.
Questo è il problema, che il Governo fa una riunione in Calabria, viene il Ministro o il Sottosegretario è cosa inutile, bisogna ripristinare quello che si faceva in passato, bisogna riequilibrare la spesa, distribuire la spesa, far si che la gente possa trovare un lavoro nel proprio territorio, nel proprio paese, questa è l'unica soluzione generale.
L'industria della Calabria è la manutenzione del territorio, e così si mantengono i 50mila forestali di un tempo che possono sistemare il territorio. Allora noi diciamo che è facile portare la solidarietà alle piccole amministrazioni, perchè il cittadino cosa vede, vede il consigliere, vede lo Stato e si ribella e la soluzione per cacciare questa gentaglia è il lavoro e il lavoro si crea facendo una politica diversa da quella che si è fatta finora, la Provincia, la Regione, lo Stato e anche la Comunità Europea perchè anche l'Europa da soldi a gentaglia che fa promesse ti assumo questo ti do quest'altro. Quindi Saverio, dirti che bisogna lottare con forza è un impegno che hai assunto con i tuoi concittadini che ti hanno votato è dirti poco, però penso che ci siano presupposti notevoli per superare questo momento di sconforto. Quindi speriamo che possa cambiare qualcosa, ma dubito che la cosiddetta classe dirigente locale, regionale e nazionale possano cambiare le cose, perchè purtroppo in questo momento si sta discutendo
come presentare le liste e non dei problemi di Stefanaconi e della Calabria. Grazie"

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Intervento del Presidente della Provincia Francesco De Nisi

 “Grazie e buona sera. Vorrei esprimere la mia solidarietà e la vicinanza di tutta l’Amministrazione Provinciale a questo Comune e a questa Comunità colpita in modo violento e anche in modo inusuale e con un impatto maggiore rispetto ad altri atti intimidatori che si sono registrati in altri luoghi della provincia. È stata colpita direttamente l’Istituzione, si è fatto un danno non soltanto alla persona, a volte si può pensare che qualcuno possa avere un disguido per un problema di qualunque tipo, ma è stata colpita l’Istituzione Comune, è stato colpito lo Stato quindi credo che sia un gesto diverso ma anche più grave rispetto agli altri nostri centri, quindi penso che ci sia bisogno dell’impegno di tutti quanti, di tutte le istituzioni, specialmente delle Forze dell’Ordine, della Magistratura, ci vuole un impegno diverso perché qui non ci sono dubbi, l’Istituzione è rappresentata da un Consiglio Comunale e bisogna dare atto della grossa maturità che voi avete dal punto di vista politico e di questo ne diamo riconoscenza a tutti. Penso che Stefanaconi non possa subire questo, essere messo in ginocchio, vedere umiliati le proprie istituzioni, quindi io sarò con voi per continuare questa battaglia e credo che a questo punto senza una presa di coscienza da parte di tutti, perché la battaglia in questo momento è comune, perché non è stato colpito il singolo amministratore ma è stata colpita
l’Istituzione per cui penso che siamo stati colpiti tutti quanti.
Il mio invito è di ritrovare l’unità e farci coraggio tutti assieme perché lo Stato deve delle risposte con un impegno superiore. Riconosco in tutti quanti una maturità intellettuale, anche se ci possono essere diversità di vedute ma sempre per difendere la propria comunità, e questo vostro impegno civico penso che faccia male a qualcuno e io vi dico di andare avanti e le parole dette stasera sono state molto leali perché ogni germe di sviluppo deve partire da un minimo di sicurezza e di convivenza civile, perché è difficile parlare di impresa e sviluppo in un paese dove le imprese  e le attività commerciali subiscono quello che hanno subito qui a Stefanaconi, gli attentati intimidatori di questi ultimi giorni per non parlare degli anni precedenti, distruggono e minano la prosecuzione delle attività commerciali che hanno subito un grosso danno in questi mesi per non parlare poi del comune.
A parte l’impegno della politica, credo che ci voglia un impegno da parte dello Stato per trovare quei malavitosi, questi ndranghetisti che minano il vivere civile di questo paese. Per quello che ci riguarda, sia come Provincia che come Comunità, vi siamo vicini in questi momenti e siamo disponibili a qualunque forma di collaborazione. Grazie”

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Intervento del Sindaco di Vibo Franco Sammarco

Io nel salutare il Consiglio Comunale , i cittadini di Stefanaconi, porto il saluto della comunità vibonese che rappresento. Un saluto Istituzionale ma anche personale, con diversi di voi mi conosco, mi conosco col Sindaco e so quanto lui sia legato a questa comunità e quanto sia in lui alto il senso civico nel portare avanti il percorso amministrativo, politico e soprattutto sociale e di crescita di questa comunità. E allora i tentativi che cercano di destabilizzare il principio di democrazia che con molto affanno e sovente soverchia preoccupazione si manifesta in una determinata ma dinamitarda questa volta nel colpire l’Istituzione madre, il Comune è andare ancora più a segno nel cercare di depotenziare quelle che sono le vostre capacità, lo sforzo dei consiglieri e degli amministratori a rendere civica la vostra comunità. Una comunità che affonda nei valori e nel senso dell’agricoltura, campestre e quindi affonda le proprie radici nella sana vita cittadina, familiare e sociale, ma che viene deturpata portando quella convivenza che poi ci rende colpevoli davanti a una comunità nazionale quando fiorenti intellettualità vogliono invece prodigarsi a fare il bene, il meglio di una comunità e io penso che il vostro sforzo, che poi solidarizza con il nostro di persone che con tanta fatica cerchiamo di portare avanti il senso delle buone regole e della buona amministrazione in una comunità come quella nostra
calabrese che spesso viene colpevolizzata per questi attacchi violenti che vengono determinati dalla mafia e dal mal’affare.
Noi dobbiamo essere uniti perché gli amministratori sono loro in prima linea, il comune è rigeneratore di una comunità, bisogna essere più aperti, leali che abbia una pace sociale che non faccia albergare col nostro silenzio quelle persone che si annidano nel silenzio e che fanno del male ad una comunità, infierendo, in pochi, su tutta la cittadina. E allora credo che sia molto importante il lavoro che state portando avanti e che vi vede da anni impegnati, Stefanaconi è da anni sulle prime pagine dei giornali, una comunità bella, ridente che ha i suoi problemi come li abbiamo tutti nel nostro territorio, di lavoro, di giovani, di cultura,  promuoviamo come è più possibile questa cultura della legalità e che possa essere rigeneratrice nelle famiglie di buoni costumi. È una sforzo, devo dire, immane,colpiscono per primi quegli amministratori che cercano di fare semplicemente il loro dovere e quanti nel nostro territorio, nella nostra Provincia sono trasparenti. Da qui la necessità che ci sia una vicinanza, una presenza fattiva e concreta non solo delle istituzioni e delle Forze dell’Ordine che salvaguardino col loro lavoro preventivo e a volte repressivo, ma soprattutto una comunanza fra di noi, perché solo se ci apriamo, non ci nascondiamo nelle nostre famiglie credo che questo progetto di crescita può essere veramente in crescendo, ma con rammarico devo dire che non sta avvenendo, però ci sono le condizioni per attuare una crescita comunitaria, l’importante è guardarsi negli occhi e dire da che parte ci sta.
Credo che la nostra partecipazione e quella delle persone che sono qua con noi, con grande coraggio perché il coraggio lo dobbiamo avere perché senza coraggio è inutile fare progetti di crescita a cui tutti ci appelliamo. Invito il Sindaco e il Consiglio Comunale ad essere operoso e fattivo e credo che essere al centro dell’attenzione mini anche le volontà omicide e pervicaci di persone che solo alle spalle riescono a compiere degli atti vili e ingenerosi verso una popolazione che invece vuole democraticamente e civilmente crescere. Noi offriamo la nostra solidarietà, non pensiate che sia tanta, perché non sono molte le persone disponibili proprio per quel progetto che viene frenato da quelle persone che i passi della democrazia non li vogliono. Però se si cresce uniti e se le azioni di Libera fossero accompagnate non dal solo associazionismo, perché è facile portare solidarietà magari in incontri come quello di stasera, poi bisogna operare, magari nel silenzio, come fa la Chiesa e stasera ne abbiamo avuto un’ottima testimonianza, ma la Chiesa non può fare molto, siamo noi cittadini a dover essere operativi se vogliamo determinare la diversità nel modo di amministrare per quanto ci riguarda e praticare buona amministrazione. Io credo che attraverso la buona amministrazione fatta di buone regole, fatti concreti, trasparenza ci poniamo un gradino più in alto per cercare di fare crescere il nostro territorio, altrimenti il baratro determinato da questa natura che ci offende ma anche un baratro umano potrebbe affondarci definitivamente.
Noi dovremmo essere responsabili invece di un processo che deve essere un processo da maturità, di cambiamento per quei giovani che come detto prima, vanno via, non c’è lavoro e un processo di sviluppo e di crescita senza il lavoro non ci potrà essere.
Auguro a questa comunità un ampio respiro di libertà che su di essa ha fondato la sua storia e cerca fra tante difficoltà di portarla avanti. Auguro non solo a voi di Stefanaconi ad avere una comunità più libera, la sensazione che oggi abbiamo a Vibo e ovunque nella nostra Provincia o se vogliamo nell’intera Calabria è che la nostra libertà venga continuamente minata da fiumi minacciosi, che devono essere arginati, perché altrimenti noi ci facciamo sopraffare da questa stramaledetta mala erba, come la chiamo spesso io, che alligna, cresce e tende a svilupparsi. Fermiamola. Io credo che attraverso le libere espressioni di tutti, quel processo di cambiamento che oggi viene testimoniato attraverso questo solenne Consiglio Comunale possa ritrovare il punto di ripartenza. Grazie”

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Il lavoro per la realizzazione di questa pagina è stato fatto da Attilio e Giovanni Battista Bartalotta