OTTOBRE 2009


dal sito di Rifondazione Comunista sezione provinciale di Vibo Valentia

Nicola Arcella (PRC Stefanaconi) : " la minoranza ha seguito i nostri consigli "

Sabato 24 ottobre rappresenta una data storica per la gente di Calabria, per quella moltitudine di umanità che si è ritrovata a difendere il territorio, l’ambiente ed il mare, dalle barbariche invasioni di gente senza scrupoli che pur di arricchirsi, non ha rispetto per la terra calabra. Sfidando anche le intemperie, ha deciso di sfilare per le vie di Amantea, per gridare lo sdegno ed il dissenso, per ribadire la sensibilità del popolo calabrese che vuole difendere il suo territorio e con esso la sua dignità troppo spesso calpestata ed umiliata.

Nello stesso giorno ed ora, a Stefanaconi piccolo centro ai più noti per essere periferia di Vibo, si teneva un Consiglio Comunale, che di straordinario non presentava nulla se non il rientro in aula dopo diversi mesi di assenza del gruppo di minoranza per l’occasione compatto e coeso. Tale coincidenza, sembra un segno del destino, poiché dopo mesi di latitanza la minoranza decidendo di scendere dall’Aventino, rientra in aula perché a loro dire, sono state ripristinate finalmente quelle regole democratiche che precedentemente rinnegate, li aveva indotto a disertare le sedute antecedenti. Per il piccolo comune è un evento di portata storica finalmente metà del suo elettorato potrà far sentire la sua voce di dissenso nella sede deputata allo scopo.

Nei giorni scorsi la locale cellula del Partito della Rifondazione Comunista, aveva criticato tale posizione e segretamente covava la speranza che dopo la pubblica denuncia, i consiglieri targati PD recidessero dal loro intento, cosa che è avvenuta e della quale prendiamo atto. Siamo soddisfatti di tutto ciò, l’unico nostro cruccio è il non aver potuto assistere al loro reingresso trionfale in sala. Sabato i Comunisti anche quelli di Stefanaconi, hanno scelto di essere ad Amantea, per dare voce e sostegno ad una battaglia di civiltà, per difendere il diritto alla salute, la salvaguardia dell’ambiente e riprenderci la dignità perduta. Abbiamo sicuramente scelto bene, però avremmo voluto essere presenti, perché crediamo che il merito per il rientro dei consiglieri di minoranza, sia dei Comunisti stefanaconesi. I pochi presenti ci hanno rassicurato comunicandoci che i nostri rappresentanti, erano giustamente motivati e caricati, evidentemente “la lunga vacanza” è servita a ritemprarli ed a ricaricarli, facendoli riflettere circa l’elaborazione di nuove strategie da adottare, con la speranza che essa dia frutti e segnali di vitalità, che nessuno in passato ha visto. Nonostante il diniego ed il disconoscimento dei nostri rappresentati, “i compagni” di Stefanaconi incassano un risultato positivo, poiché la denuncia sugli organi di stampa, ha sortito il risultato sperato e cioè il ritorno in aula della minoranza. Vorremmo per ultimo ricordare ai nostri amici, che lo Statuto Comunale lo conosciamo pure noi e bene avrebbero fatto a domandarsi del perché siamo usciti proprio in questo periodo e non prima. Il loro rientro è per Noi una vittoria politica poiché abbiamo suggerito una condotta che è stata sposata in pieno, che altro non è che la pubblica ammissione che quanto fatto fino ad oggi è stato un clamoroso errore. Ora li attendiamo fiduciosi e speranzosi, finalmente potremo vederli al lavoro, con la promessa di non distoglierli “dall’impegno diretto a contrastare e mettere in evidenza le contraddizioni ed inefficienze dell’attuale Amministrazione”. Tranquillizzandoli diciamo che i nostri interventi di plauso o di denuncia, li faremo al momento opportuno così come sempre siamo stai abituati a fare, questo è lo stile dei Comunisti. Quelli che ancora con orgoglio e senza vergogna hanno il coraggio di definirsi compagni. Vi rinnoviamo la sfida a tenere un’assemblea pubblica per fare definitivamente chiarezza sullo stato di salute del centro-sinistra a Stefanaconi e rilanciare il ruolo dei partiti politici presenti sul territorio.


dal sito di CittadinanzAttiva Calabria - 13 ottobre 2009 - Massimo Blasi

Un pomeriggio a Stefanaconi parlando di Sanità

Con gli amici Roberto Ammenda e Francesco Modaffa (dell’AT di San Marco), siamo partiti per Stefanaconi, in provincia di VIBO VALENTIA, dove è stata inaugurata una nuova assemblea territoriale di Cittadinanzattiva (coordinata dal prof. Arcella).
Per l’occasione è’ stato organizzato un convegno dal tema “SANITA’ in Calabria, emergenza e sicurezza”; sono convenuti relatori molto accreditati: tra i quali la il dottor BILOTTA (presidente locale BCC), il dott. FRANZE’ (sindaco Stefanaconi), il dottor PETROLO (direttore sanitario ASL VIBO V.), e i nostri: professoressa PRIOLO (AT Vibo), Ludovico CRISERA’(Ns Segretario regionale), e Teresa Petrangolini (Ns segretaria Nazionale).
La Disorganizzazione nella “cosa pubblica” è una delle cause sistemiche, che producono disservizi che ricadono a valanga sulla cittadinanza. La sostenibilità del bene collettivo non deve passare attraverso alcuno scambio di voti, bensì deve essere gestione dei diritti che vanno rispettati in quanto tale.
Questo il cappello ad un nutrito numero di interventi molto ben strutturati e puntuali.
IL dottor PETROLO ha presentato quello che è lo stato dell’opera nelle aziende sanitarie in genere e non solo a VIBO VALENTIA; la sua analisi fluida e puntuale, ha focalizzato l’attenzione sulle principali cause che possono produrre casi di mala sanità, senza sconti per nessuno dai medici, ai direttori sanitari, ai politici, agli stessi cittadini, che nel tentare strade più corte arrecano danno a se stessi e a terze persone. In merito alla sanità la lista passa dalla negligenza, all’inesperienza, alla scarsa tecnologia in supporto, alla quadratura delle spese …tutti punti che possono produrre situazioni di malasanità.
Due sono i suggerimenti che potrebbero essere di immediata attuazione:
* La gestione di un sito che contenga tutti gli appuntamenti per le visite specialistiche al quale gli stessi medici di famiglia possano accedere direttamente, attraverso dei link che riportano a diverse patologie, per prenotare i pazienti …evitando quindi file terribili e inutili passaggi burocratici, oltre alle “famose” scorciatoie che tanti cercano.
* Una check list che venga sviluppata con una procedura omogenea di controllo e gestione dei PROTOCOLLI (vere e proprie carte di identità dei pazienti che restino nel tempo e diventino documenti facilmente accedibili attraverso circolarità di ingresso da parte dei medici); questa procedura deve servire per non scordare alcun passaggio nella realizzazione di un quadro clinico o in preparazione di un intervento in sala operatoria e al contempo per garantire una compilazione omogenea degli stessi dati anche nel passaggio da un medico ad un altro.
Ludovico Criserà nel suo intervento ha puntato l’attenzione sull’articolo 32 della nostra Costituzione che recita così:
* La Costituzione italiana definisce la salute come “fondamentale diritto dell’individuo” e come “interesse della collettività” (art. 32, 1° comma), delineando due aspetti, quello del diritto e quello dell’interesse, distinti ma coordinati. Lo “stato di salute” non riguarda solo il singolo ma si riflette sulla collettività, per cui la relativa tutela non si esaurisce solo in situazioni attive di pretesa ma “implica e comprende il dovere di non ledere ne porre a rischio con il proprio comportamento la salute altrui”.
* Il diritto alla salute si configura, più in generale, come valore costituzionale supremo in quanto riconducibile all’integrità psico-fisica della persona (e non considerato solo quale diritto sociale a prestazioni sanitarie), per cui, se la tutela di esso non può non subire i condizionamenti che lo stesso legislatore incontra nel distribuire le risorse finanziarie delle quali dispone, tuttavia le esigenze della finanza pubblica non possono assumere,nel bilanciamento degli interessi, un peso tale da determinare la compressione del nucleo irriducibile del diritto alla salute protetto dalla Costituzione come ambito inviolabile della dignità umana
Continua il suo intervento facendo delle considerazioni forti: denunciando che la solita storiella nella quale la nuova giunta accusa la vecchia dei soliti ritardi nell’attuazione dei piani sanitari venga stoppata …nel giro di boa ci sono passati tutti da destra a sinistra, ma nulla è cambiato. Cittadinanzattiva Calabria si è costituita “parte civile” in tutti i processi di mala sanità in Calabria perché i giudici siano garantiti nella loro funzione e nelle loro scelte; per divulgare quelle che sono le sentenze …affinchè la gente sappia e conosca lo stato delle cose … prima che la solita manus copra ogni vicenda.
Ascoltando le parole di Ludovico, mi pare di cogliere un messaggio importante, un nuovo disegno dove si pensa ad un sistema sanitario abbastanza autonomo dalla politica, che come la magistratura, abbia una sua autonoma gestione e in cui la politica svolga solo un ruolo di controllo sulla gestione di questa macchina complessa.
A questo punto …spazio alla dottoressa Petrangolini Segretaria Nazionale di Cittadinanzattiva (il nostro Capo!), che in questo settore ha maturato una notevole esperienza.
Partendo dal suo motto ATTIVARSI PER TUTELARSI, denuncia con molta fermezza il nuovo piano di sviluppo del ministro SACCONI che vede la CALABRIA come ambito irrecuperabile e quindi fuori da ogni possibile logica riorganizzativa … bene CITTADINANZATTIVA, da sempre vicina ai più deboli, ha deciso di sostenere la nostra regione in questo cammino di risanamento realizzando un percorso di informazione e raccolta dati da presentare in parlamento.
Questa operazione viene definita OSPEDALE SICURO, un percorso itinerante, nelle realtà ospedaliere, in ascolto delle problematiche più disperate e alla ricerca di probabili soluzioni per emergere al più presto da questa situazione di stallo.
Mi permetto di aggiungere un inciso: non si può leggere la sanità calabrese solo dal punto di vista economico o delle infiltrazioni mafiose, bensì è necessario partire da quella che è la mission di tali realtà popolate da tanti bravi professionisti da un lato e dalle giuste aspettative della gente dall’altro.
L’intervento della dottoressa Petrangolini continua sul fronte della denuncia e allo stesso tempo usa parole di sprono per i presenti: perché ogni cittadino possa contare pur non appartenendo ad alcuna lobbi e/o gruppo di potere … e per parte dei medici sostanzialmente puntando su una classe dirigente che spezzi con i vincoli del corporativismo e dei baroni, solo in questa direzione si può veramente chiudere con il passato, impedendo che si verifichino “strani casi” di scomparsa di commissioni di controllo dopo due soli appuntamenti.
Facciamo opinione e divulghiamo il più possibile un messaggio che sia costruttivo, deciso e senza lasciare sassolini nelle scarpe … tanto è stato affermato con coerenza e con giusti toni anche in risposta a chi, a suo modo, ha tentato di lanciare i soliti proclami per discolparsi dei soliti ritardi.