dal sito di
Rifondazione Comunista sezione provinciale di Vibo Valentia
Nicola Arcella (PRC Stefanaconi) : " la minoranza ha seguito i
nostri consigli "
Sabato 24 ottobre rappresenta una data storica per la
gente di Calabria, per quella moltitudine di umanità che
si è ritrovata a difendere il territorio, l’ambiente ed
il mare, dalle barbariche invasioni di gente senza
scrupoli che pur di arricchirsi, non ha rispetto per la
terra calabra. Sfidando anche le intemperie, ha deciso
di sfilare per le vie di Amantea, per gridare lo sdegno
ed il dissenso, per ribadire la sensibilità del popolo
calabrese che vuole difendere il suo territorio e con
esso la sua dignità troppo spesso calpestata ed
umiliata.
Nello stesso giorno ed ora, a Stefanaconi
piccolo centro ai più noti per essere periferia di Vibo,
si teneva un Consiglio Comunale, che di straordinario
non presentava nulla se non il rientro in aula dopo
diversi mesi di assenza del gruppo di minoranza per
l’occasione compatto e coeso. Tale coincidenza, sembra
un segno del destino, poiché dopo mesi di latitanza la
minoranza decidendo di scendere dall’Aventino, rientra
in aula perché a loro dire, sono state ripristinate
finalmente quelle regole democratiche che
precedentemente rinnegate, li aveva indotto a disertare
le sedute antecedenti. Per il piccolo comune è un evento
di portata storica finalmente metà del suo elettorato
potrà far sentire la sua voce di dissenso nella sede
deputata allo scopo.
Nei giorni scorsi la locale cellula
del Partito della Rifondazione Comunista, aveva
criticato tale posizione e segretamente covava la
speranza che dopo la pubblica denuncia, i consiglieri
targati PD recidessero dal loro intento, cosa che è
avvenuta e della quale prendiamo atto. Siamo soddisfatti
di tutto ciò, l’unico nostro cruccio è il non aver
potuto assistere al loro reingresso trionfale in sala.
Sabato i Comunisti anche quelli di Stefanaconi, hanno
scelto di essere ad Amantea, per dare voce e sostegno ad
una battaglia di civiltà, per difendere il diritto alla
salute, la salvaguardia dell’ambiente e riprenderci la
dignità perduta. Abbiamo sicuramente scelto bene, però
avremmo voluto essere presenti, perché crediamo che il
merito per il rientro dei consiglieri di minoranza, sia
dei Comunisti stefanaconesi. I pochi presenti ci hanno
rassicurato comunicandoci che i nostri rappresentanti,
erano giustamente motivati e caricati, evidentemente “la
lunga vacanza” è servita a ritemprarli ed a ricaricarli,
facendoli riflettere circa l’elaborazione di nuove
strategie da adottare, con la speranza che essa dia
frutti e segnali di vitalità, che nessuno in passato ha
visto. Nonostante il diniego ed il disconoscimento dei
nostri rappresentati, “i compagni” di Stefanaconi
incassano un risultato positivo, poiché la denuncia
sugli organi di stampa, ha sortito il risultato sperato
e cioè il ritorno in aula della minoranza. Vorremmo per
ultimo ricordare ai nostri amici, che lo Statuto
Comunale lo conosciamo pure noi e bene avrebbero fatto a
domandarsi del perché siamo usciti proprio in questo
periodo e non prima. Il loro rientro è per Noi una
vittoria politica poiché abbiamo suggerito una condotta
che è stata sposata in pieno, che altro non è che la
pubblica ammissione che quanto fatto fino ad oggi è
stato un clamoroso errore. Ora li attendiamo fiduciosi e
speranzosi, finalmente potremo vederli al lavoro, con la
promessa di non distoglierli “dall’impegno diretto a
contrastare e mettere in evidenza le contraddizioni ed
inefficienze dell’attuale Amministrazione”.
Tranquillizzandoli diciamo che i nostri interventi di
plauso o di denuncia, li faremo al momento opportuno
così come sempre siamo stai abituati a fare, questo è lo
stile dei Comunisti. Quelli che ancora con orgoglio e
senza vergogna hanno il coraggio di definirsi compagni.
Vi rinnoviamo la sfida a tenere un’assemblea pubblica
per fare definitivamente chiarezza sullo stato di salute
del centro-sinistra a Stefanaconi e rilanciare il ruolo
dei partiti politici presenti sul territorio.
dal sito di
CittadinanzAttiva Calabria - 13 ottobre 2009 - Massimo Blasi
Con gli amici Roberto Ammenda e Francesco Modaffa (dell’AT di San
Marco), siamo partiti per Stefanaconi, in provincia di VIBO VALENTIA,
dove è stata inaugurata una nuova assemblea territoriale di
Cittadinanzattiva (coordinata dal prof. Arcella).
Per l’occasione è’ stato organizzato un convegno dal tema “SANITA’ in
Calabria, emergenza e sicurezza”; sono convenuti relatori molto
accreditati: tra i quali la il dottor BILOTTA (presidente locale BCC),
il dott. FRANZE’ (sindaco Stefanaconi), il dottor PETROLO (direttore
sanitario ASL VIBO V.), e i nostri: professoressa PRIOLO (AT Vibo),
Ludovico CRISERA’(Ns Segretario regionale), e Teresa Petrangolini (Ns
segretaria Nazionale).
La Disorganizzazione nella “cosa pubblica” è una delle cause sistemiche,
che producono disservizi che ricadono a valanga sulla cittadinanza. La
sostenibilità del bene collettivo non deve passare attraverso alcuno
scambio di voti, bensì deve essere gestione dei diritti che vanno
rispettati in quanto tale.
Questo il cappello ad un nutrito numero di interventi molto ben
strutturati e puntuali.
IL dottor PETROLO ha presentato quello che è lo stato dell’opera nelle
aziende sanitarie in genere e non solo a VIBO VALENTIA; la sua analisi
fluida e puntuale, ha focalizzato l’attenzione sulle principali cause
che possono produrre casi di mala sanità, senza sconti per nessuno dai
medici, ai direttori sanitari, ai politici, agli stessi cittadini, che
nel tentare strade più corte arrecano danno a se stessi e a terze
persone. In merito alla sanità la lista passa dalla negligenza,
all’inesperienza, alla scarsa tecnologia in supporto, alla quadratura
delle spese …tutti punti che possono produrre situazioni di malasanità.
Due sono i suggerimenti che potrebbero essere di immediata attuazione:
* La gestione di un sito che contenga tutti gli appuntamenti per le
visite specialistiche al quale gli stessi medici di famiglia possano
accedere direttamente, attraverso dei link che riportano a diverse
patologie, per prenotare i pazienti …evitando quindi file terribili e
inutili passaggi burocratici, oltre alle “famose” scorciatoie che tanti
cercano.
* Una check list che venga sviluppata con una procedura omogenea di
controllo e gestione dei PROTOCOLLI (vere e proprie carte di identità
dei pazienti che restino nel tempo e diventino documenti facilmente
accedibili attraverso circolarità di ingresso da parte dei medici);
questa procedura deve servire per non scordare alcun passaggio nella
realizzazione di un quadro clinico o in preparazione di un intervento in
sala operatoria e al contempo per garantire una compilazione omogenea
degli stessi dati anche nel passaggio da un medico ad un altro.
Ludovico Criserà nel suo intervento ha puntato l’attenzione
sull’articolo 32 della nostra Costituzione che recita così:
* La Costituzione italiana definisce la salute come “fondamentale
diritto dell’individuo” e come “interesse della collettività” (art. 32,
1° comma), delineando due aspetti, quello del diritto e quello
dell’interesse, distinti ma coordinati. Lo “stato di salute” non
riguarda solo il singolo ma si riflette sulla collettività, per cui la
relativa tutela non si esaurisce solo in situazioni attive di pretesa ma
“implica e comprende il dovere di non ledere ne porre a rischio con il
proprio comportamento la salute altrui”.
* Il diritto alla salute si configura, più in generale, come valore
costituzionale supremo in quanto riconducibile all’integrità
psico-fisica della persona (e non considerato solo quale diritto sociale
a prestazioni sanitarie), per cui, se la tutela di esso non può non
subire i condizionamenti che lo stesso legislatore incontra nel
distribuire le risorse finanziarie delle quali dispone, tuttavia le
esigenze della finanza pubblica non possono assumere,nel bilanciamento
degli interessi, un peso tale da determinare la compressione del nucleo
irriducibile del diritto alla salute protetto dalla Costituzione come
ambito inviolabile della dignità umana
Continua il suo intervento facendo delle considerazioni forti:
denunciando che la solita storiella nella quale la nuova giunta accusa
la vecchia dei soliti ritardi nell’attuazione dei piani sanitari venga
stoppata …nel giro di boa ci sono passati tutti da destra a sinistra, ma
nulla è cambiato. Cittadinanzattiva Calabria si è costituita “parte
civile” in tutti i processi di mala sanità in Calabria perché i giudici
siano garantiti nella loro funzione e nelle loro scelte; per divulgare
quelle che sono le sentenze …affinchè la gente sappia e conosca lo stato
delle cose … prima che la solita manus copra ogni vicenda.
Ascoltando le parole di Ludovico, mi pare di cogliere un messaggio
importante, un nuovo disegno dove si pensa ad un sistema sanitario
abbastanza autonomo dalla politica, che come la magistratura, abbia una
sua autonoma gestione e in cui la politica svolga solo un ruolo di
controllo sulla gestione di questa macchina complessa.
A questo punto …spazio alla dottoressa Petrangolini Segretaria Nazionale
di Cittadinanzattiva (il nostro Capo!), che in questo settore ha
maturato una notevole esperienza.
Partendo dal suo motto ATTIVARSI PER TUTELARSI, denuncia con molta
fermezza il nuovo piano di sviluppo del ministro SACCONI che vede la
CALABRIA come ambito irrecuperabile e quindi fuori da ogni possibile
logica riorganizzativa … bene CITTADINANZATTIVA, da sempre vicina ai più
deboli, ha deciso di sostenere la nostra regione in questo cammino di
risanamento realizzando un percorso di informazione e raccolta dati da
presentare in parlamento.
Questa operazione viene definita OSPEDALE SICURO, un percorso
itinerante, nelle realtà ospedaliere, in ascolto delle problematiche più
disperate e alla ricerca di probabili soluzioni per emergere al più
presto da questa situazione di stallo.
Mi permetto di aggiungere un inciso: non si può leggere la sanità
calabrese solo dal punto di vista economico o delle infiltrazioni
mafiose, bensì è necessario partire da quella che è la mission di tali
realtà popolate da tanti bravi professionisti da un lato e dalle giuste
aspettative della gente dall’altro.
L’intervento della dottoressa Petrangolini continua sul fronte della
denuncia e allo stesso tempo usa parole di sprono per i presenti: perché
ogni cittadino possa contare pur non appartenendo ad alcuna lobbi e/o
gruppo di potere … e per parte dei medici sostanzialmente puntando su
una classe dirigente che spezzi con i vincoli del corporativismo e dei
baroni, solo in questa direzione si può veramente chiudere con il
passato, impedendo che si verifichino “strani casi” di scomparsa di
commissioni di controllo dopo due soli appuntamenti.
Facciamo opinione e divulghiamo il più possibile un messaggio che sia
costruttivo, deciso e senza lasciare sassolini nelle scarpe … tanto è
stato affermato con coerenza e con giusti toni anche in risposta a chi,
a suo modo, ha tentato di lanciare i soliti proclami per discolparsi dei
soliti ritardi.
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